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San Gregorio Armeno a Nardò

San Gregorio Armeno a Nardò

Il culto di San Gregorio Armeno e delle sue reliquie si sviluppò tra l’VIII e l’IX secolo, quando da Costantinopoli furono portati a Napoli il teschio e altre spoglie di San Gregorio.
A Nardò arrivò una parte dell’avambraccio, che la tradizione vuole traslata da alcuni monaci Basiliani.
Nel 1743, anno in cui un violento terremoto colpì la città, alcuni testimoni assicurarono di aver visto la statua del Santo posta sul sedile Municipale girarsi su se stessa e, con la mano destra rivolta a ponente, imporre al flagello di cessare.
La festività di San Gregorio fu spostata dal 30 settembre al 20 febbraio, data del terremoto.

A Nardò si trovava una parte dell’avambraccio con la mano benedicente che i monaci armeni avrebbero trasportato in Italia. Purtroppo il reliquiario in argento fu rubato negli anni ’70, e sostituito da una copia dello stesso ma con all’interno solo il metacarpo del Santo.

La processione si svolge ogni anno nel pomeriggio della vigilia.

Il 19, dopo la solenne messa nella cattedrale cittadina, si attraversano le vie del paese in rigoroso e austero silenzio. La devozione dei neretini è resa vivida dall’attenzione e dalla preghiera che ripongono nei confronti del Santo armeno.

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