Now Reading
Torremaggiore, la città del mago e Principe di San Severo

Torremaggiore, la città del mago e Principe di San Severo

Il centro storico di questa cittadina di quasi 17mila abitanti venne gravemente distrutto da un terremoto nel 1627. Torremaggiore trasmette da subito un fascino arcano e misterioso. Il centro storico ha un impianto medievale, con la presenza di eleganti architetture militari, come il palazzo ducale, che nel medioevo era un vero e proprio castello di cui resta l’imponente Maschio e le quattro torri rotonde merlate e munite di feritoie.  Compaiono anche i ruderi di un altro castello svevo. Tra i vicoli spuntano i campanili delle eleganti architetture religiose, come la chiesa di Santa Maria della Fontana o quella di Santa Maria degli Angeli, o ancora la chiesa della Madonna del Carmine o la chiesa madre dedicata a San Nicola.

Torremaggiore ha uno stretto rapporto con l’imperatore Federico II. In effetti, lo scrivano di corte di Federico pare avesse predetto che l’imperatore sarebbe morto in una località dal nome di un fiore. Poco più avanti di Torremaggiore, esiste una località chiamata Castel Fiorentino (un sito archeologico di grande importanza). Secondo alcune fonti storiche e altre più leggendarie, nel 1250 si sarebbe spento in tale località lo Stupor Mundi.

Leggenda vuole infatti che nel 1250, perso d’animo in seguito alla prigionia di suo figlio Enzo e per le continue sconfitte in battaglia sia in Germania che nel nord Italia, Federico II abbia esalato il suo ultimo respiro. Da un po’ di anni questo sito ha destato l’attenzione di molti studiosi e archeologici i quali hanno evidenziato alcuni elementi che riconducono alle sue floride origini, era infatti una cittadella a tutti gli effetti, caratterizzata da una cattedrale, dal palazzo dell’imperatore e da una zona urbana. Nel corso dei secoli questa zona è stata più volte conquistata e saccheggiata ma conserva ancora una straordinaria bellezza ed un tocco di mistero che la rendono unica al mondo.

 

Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, è stato un inventore, scrittore, uomo di scienza e specialista nelle arti magiche. Nato proprio a Torremaggiore, ma in giovane età trasferitosi dai nonni a Napoli, vive un’esistenza rocambolesca, alla continua ricerca dei segreti più intimi e nascosti del reale.

Le leggende attorno al principe di San Severo sono infinite, e tuttora un velo arcano continua ad ammantare la sua memoria, alimentando l’immagine di un regno borbonico votato  all’occulto e ai segreti iniziatici.
Per il popolo il principe era semplicemente uno stregone.

Trascorreva gran parte del suo tempo nei sotterranei del suo palazzo nei pressi di piazza San Domenico a Napoli dove aprì una tipografia utilizzando tecniche di stampa innovative per l’epoca, si dedicò con una passione quasi febbrile alla studio della natura e dei suoi segreti, sperimentando marchingegni di sua invenzione e si ritiene che arrivò a scoprire (con centocinquanta anni di anticipo) i fondamenti della radioattività.

Ora ritenuto un epigono della tradizione alchemica e un “grande iniziato” ora un interprete della giovane scienza moderna, Raimondo di Sangro alimenta tuttora un vero e proprio mito destinato a incuriosire e a durare nei secoli.

Scroll To Top