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Supersano, la città più che sana

Supersano, la città più che sana

Il toponimo deriverebbe dal latino super sanum (più che sano) e indicherebbe la salubrità del clima e dell’aria dovuta ai terreni incontaminati sui quali si estendeva il vastissimo Bosco Belvedere. Un luogo leggermente collinare.

Le prime notizie dell’odierno nucleo abitato si hanno nel 1195 quando il feudo di Supersano si trovava a far parte del Principato di Taranto. Nel 1240 Federico II trasmise il feudo al figlio Manfredi Lancia, il quale fu sconfitto e ucciso da Carlo I d’Angiò nella Battaglia di Benevento nel 1266. Con la conquista angioina del Regno di Sicilia, nel 1272 Supersano passa a Filippo Montefuscoli, poi è incorporato nuovamente nel Principato di Taranto, e infine viene ceduto alla famiglia del Balzo che ne esercita il governo fino al 1507.

Nel 1480 subì la devastazione dei Turchi e il casale venne distrutto e la popolazione decimata. Il feudo rimane alla Regia Corte sino al 1538, anno in cui viene venduto ad Alfonso Branai Castriota (figlio di Bernardo e nipote di Vrana Konti) che lo acquista per conto del nipote Pirro. In seguito Supersano fu sotto la signoria dei D’Aragona, dei Carafa e, dal 1765, dei Gallone di Tricase che furono gli ultimi feudatari.

Da vedere:

Il museo del bosco belvedere

I menhir rimembranze

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