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Andrano, il borgo carbonaro intriso di misteri

Andrano, il borgo carbonaro intriso di misteri

Situato sul versante sud-orientale della provincia di Lecce, Andrano comprende un breve tratto del litorale adriatico, la frazione di Castiglione d’Otranto e la località costiera di Marina di Andrano. Dal 2006 è sede del Parco Costa di Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare i beni architettonici e le specie animali e vegetali della costa orientale del Salento.

Le origini di Andrano sono da ricondurre agli attacchi dei vandali e dei barbari nel V secolo, che portarono alla distruzione di molti villaggi, tra i quali Casal Cellino, dalle cui rovine nacque l’attuale insediamento urbano. Secondo la ricostruzione dello storico Giacomo Arditi l’abitato assunse il nome Andrano in onore di Sant’Andrea apostolo, eletto patrono in quanto protettore dei pescatori, che rappresentavano la principale attività del piccolo centro.
Nel periodo feudale il casale viene assegnato ai De Curla, poi ai Rossi e ai De Castelli. Nel XIV secolo viene acquistato dai Sambiase e poi ceduto ai Capece. Nel XV secolo è la volta dei De Hugot e, successivamente dei De Castillo, degli Orsini-Del Balzo, dei Borbone. Nel 1481 passa a Giovanni Antonio Saracino, come premio per la sua partecipazione alla liberazione di Otranto. Poi, nel 1606, il feudo viene rilevato dagli Spinola, ai quali subentrano, nel 1660, i Gallone e, infine, i Caracciolo.

Nel primo ventennio del XIX secolo, all’epoca della dominazione borbonica, è attiva nel paese la setta dei Filadelfi, guidata dal notaro Francesco Saverio Riccio e da Padre Gaspare, una società segreta di stampo carbonaro che arriva in quel periodo ad essere il governo de facto del paese.

Tra i monumenti più rilevanti la Chiesa Madre di Sant’Andrea Apostolo, edificata nel 1741, che sorge sui resti dell’antica Cappella di Santa Lucia, del 1489; la chiesa di San Domenico, edificata nel 1561, che sorge, invece, sui resti di un edificio eretto nel 1486 dai Saracino per accogliere le spoglie di Giovanni Antonio Saracino della Torrella, ucciso dai Turchi nell’assedio di Otranto, e conserva un altare maggiore in stile barocco con un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna delle Grazie intenta a respingere gli attacchi dei Saraceni; l’antico convento basiliano di Santa Maria d’Amito, nei cui pressi sorge la Cappella della Madonna di Attarico, del XV secolo, e una cripta bizantina ornata di affreschi; il Castello Spinola-Caracciolo, uno dei più interessanti e ben tenuti castelli del sud-est otrantino, risalente al XIII secolo.

Nonostante il patrono sia Sant’Andrea Apostolo, la festa principale e più attrattiva del paese è quella in onore della Madonna delle Grazie, che si tiene nel primo weekend di agosto.

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