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Campi Salentina, dall’arte di Carmelo Bene all’artigianato in Fiera

Campi Salentina, dall’arte di Carmelo Bene all’artigianato in Fiera

Campi Salentina si poggia nella piana di Lecce (o Piana Messapica), una leggera depressione della pianura salentina, dove l’abbondanza di acque sorgive ha ricamato un paesaggio dolce con una florida campagna generosa di vigneti ed oliveti.

Un po’ di Storia

Il nome ha un’origine greca: “Campia”, col significato di “piccoli campi”. Il termine “Salentina” fu aggiunto dopo l’Unità d’Italia. Una data più certa sulle origini del paese potrebbe essere il 926 d.C. epoca delle terribili invasioni saracene, che distrussero i casali vicini. Nell’XI secolo con lo stabilirsi dei Normanni, Campi entrò a far parte della Contea di Lecce e divenne sede della Diocesi, dopo che re Tancredi d’Altavilla fece dono della città al Vescovo di Lecce. Dopo l’epoca normanna Campi passò sotto il dominio svevo e, nel 1220, l’Imperatore Federico II vi fece costruire un castello. Nel 1406 la città fu donata a Carlo Maremonti e rimase di proprietà della famiglia fino al 1522, quando fu acquistata dai Paladini. Inizia, così, un lungo periodo feudale che si concluderà solo nel XIX secolo, e che vedrà l’avvicendarsi a Campi di diversi signori.

Da visitare

La Chiesa Madre, nella bellissima Piazza Libertà. Al centro dell’architrave, su di un cherubino poggia la statua della Madonna della Grazie, cui è dedicata la chiesa.

La Chiesa di Sant’Oronzo, voluta da Monsignor Luigi Pappacoda, Vescovo di Lecce, dopo che Campi elesse Sant’Oronzo suo protettore. Pregevoli l’altare maggiore in pietra dedicato al santo e la tela d’altare, cui si attribuiscono poteri miracolosi.

Il Santuario di San Pompilio, che conserva le spoglie di San Pompilio Maria Pirrotti. L’urna del Santo e la stanza dove si spense, che conserva molti suoi oggetti personali, sono oggi oggetto di culto e venerazione. Annesso alla chiesa si trova il convento dei Padri Scolopi, che ospita una prestigiosa biblioteca con migliaia di volumi antichi.

La Chiesa di San Francesco con adiacente il convento cappuccino, si distribuisce su due piani attorno ad un suggestivo chiostro centrale.

Il Palazzo Marchesale. Le origini leggendarie del Castello risalgono a quando l’imperatore Federico II di Svevia scelse il feudo di Campi Salentina per trascorrere le vacanze estive. II castello, successivamente abitato dalle famiglie feudatarie di Campi, divenne con gli Enriquez Palazzo Marchesale.

È importante ricordare che a Campi Salentina è nato e ha vissuto gli anni della giovinezza Carmelo Bene, uno dei più grandi autori del teatro italiano del Novecento. In ricordo dell’attore, regista, drammaturgo, filosofo e scrittore è stata installata una targa di marmo sul portone della casa natale. Inoltre a Bene è intitolato il Teatro comunale, che si distingue ogni anno per una programmazione di buona fattura ed una spiccata vivacità.

Cosa fare

Tra le feste e le manifestazioni più importanti del borgo di Campi Salentina, spiccano la festa del Santo Patrono, Oronzo, la festa di San Pompilio Maria Pirrotti  e la festa della Madonna della Mercede, Compatrona della Città.

Sant’Oronzo si festeggia nei giorni 31 agosto e 1 settembre: la santa messa e la processione solenne sono seguite da spettacoli musicali, esibizioni della banda musicale locale e fuochi pirotecnici.

San Pompilio Maria Pirrotti si festeggia nei giorni 14 e 15 luglio. Le cerimonie religiose sono accompagnate da eventi enogastronomici e rassegne musicali. Molto significativo è il coinvolgimento della città natale di San Pompilio, Montecalvo Irpino, con la quale è iniziato un percorso ispirato dalla profonda devozione nei confronti del Santo e che si concluderà con il gemellaggio fra i due Comuni.

Madonna della Mercede si festeggia come di consueto la terza domenica di ottobre. Un programma raffinato e ricco di eventi collaterali fa da cornice all’attesissima Fiera Madonna della Mercede, una fiera storica risalente con ogni probabilità al XVII secolo. La domenica e il lunedì successivo, le principali arterie cittadine intorno al Santuario pullulano di bancarelle dove trovare qualsiasi tipo di merce, compreso artigianato e prodotti gastronomici mentre in serata il cuore pulsante del centro storico cittadino si accende sotto la musica, le danze e i suoni dei cantori, gli artisti di strada e il profumo dei prodotti tipici locali con il consueto appuntamento di “Degustando”.

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