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Santu Lasi a Calimera, il santo dei “craunari”

Santu Lasi a Calimera, il santo dei “craunari”

Il 3 febbraio a Calimera si celebra un antichissimo rito in onore di San Biagio, “San Biagio alla Macchia”. Lo studioso salentino Silvano Palamà ha raccontato la storia della devozione dei carbonari calimeresi per San Biagio, popolarmente denominato Santu Lasi.

«La trasformazione della legna in carbone era una delle poche industrie presenti in provincia di Lecce […] Per effettuare la lavorazione era necessaria una “macchia”, che veniva realizzata sul posto e che esauriva la sua esistenza a ciclo di lavorazione ultimato, nel giro di quindici giorni al massimo. Questa macchia era la cranara (carbonaia) che esperti partitari e macchiaruli realizzavano con legna e terra. I craunari di Calimera erano tra i più noti di tutto il Salento; venivano chiamati a lavorare a nord di Brindisi come a Santa Maria di Leuca e craunaru era ovunque sinonimo di abitante di Calimera. Tra i carbonai, i macchiaruli realizzavano carbonaie con arbusti e cespugli, i partitari invece le realizzavano con gli alberi e producevano quantità di carbone maggiori (anche 150 quintali per carbonaia).
[…] Partitari e macchiaruli si allontanavano per settimane dal paese per andare “alla partita”, che era l’insieme degli alberi che insistevano su di un terreno, alberi che in seguito a contratto con i proprietari, erano da divellere per trasformarne la legna in carbone da rivendere poi in tutto il Salento.
[…] Nell’area di san Biagio, dove un tempo scorreva un piccolo corso d’acqua, un torrente stagionale che raccoglieva le acque delle Serre circostanti che si riversavano nei laghi Alimini, dopo aver toccato il casale di Pasulo, tra Borgagne e la località di Sant’Andrea, si trova la chiesa semi-ipogea dedicata al santo protettore dei carbonai, inglobata in una costruzione settecentesca, sulla quale svetta l’effigie del santo. Qui si svolge la fiera e la festa. Nell’area insiste una masseria omonima, rinomata per la produzione di latticini di bufala».

Ogni anno a Calimera si rinnova l’antica tradizione di andare a piedi, dal centro del paese, fino alla masseria di San Biagio e poi al suo interno, nella chiesetta semi-ipogea dedicata al santo, un breve peregrinaggio, di circa tre chilometri, che culmina con la celebrazione della messa. Sono i festeggiamenti di San Biagio alla Macchia, così detti proprio perché si tenevano al centro del bosco, la macchia, appunto.

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