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Alessano, il borgo di Dedalo e il dedalo ebraico

Alessano, il borgo di Dedalo e il dedalo ebraico

Alessano è una paese di circa 6500 anime posto su una zona leggermente collinare, a ridosso del rilievo più alto della provincia di Lecce, la Serra dei Cianci.

La leggenda vuole che Dedalo, atterrato nella zona dopo il suo famoso volo, abbia esclamato Alae Sanae! in riferimento alle sue ali artificiali ancora intatte, e da questa locuzione deriverebbe il nome del paese.

 

La piazza del paese è dedicata a don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta scomparso nel 1993 e per il quale è in corso il processo di beatificazione. Nella piazza si staglia con imponenza neoclassica la chiesa madre di San Salvatore, risalente alla seconda metà del ‘700. Dall’altro lato, la torre dell’orologio segna i giorni della vita civile, in una felice contrapposizione fra l’ordine amministrativo e quello spirituale.

Proseguendo per via Comneno, si accede al centro storico. Il primo edificio di rilievo è il palazzo Legari, edificato nel 1536, punto di riferimento della nobiltà feudale, ed oggi biblioteca e archivio storico del Comune.

Sulla via è un susseguirsi di palazzi antichi e nobiliari e infine si giunge a piazza Castello. La facciata rinascimentale di quest’ultimo palazzo ducale nasconde su una finestra un’incisione latina che recita più o meno, “la casa non sopporta la malvagità, ama la pace, punisce i reati, mantiene in vigore le leggi, onora gli onesti”.

Dall’altro lato di Piazza Castello, un secondo imponente palazzo, rivestito di bugnato a punta di diamante, palazzo Sangiovanni, contiene un’altra incisione altrettanto filosofica, “maledetto l’uomo che confida nell’uomo”. Quasi  fosse una riposta alla frase incisa sul palazzo ducale, che sembrava onorare e confidare nell’uomo.

Piazza Castello non è affatto la conclusione del centro storico, bensì l’inizio di un nuovo rione, ancora più magico e suggestivo, ovvero l’antico quartiere ebraico di Alessano. Attraverso un mezzo arco incastonato fra una fila di casupole, si accede a via della Giudecca, un rione abitato dalla comunità ebraica tra il XIII e il XVIII secolo, ed utilizzato come ghetto durante la seconda guerra mondiale.

Poco distante dal centro storico e in direzione della frazione marina di Novaglie e del cimitero dove riposano le spoglie di Don Tonino, troviamo l’insediamento rupestre di Macurano, antico luogo di preghiera dei monaci bizantini.

Mentre, in direzione dell’altra frazione di Montesardo, c’è un luogo che merita una sosta e anche una preghiera. Si tratta della chiesetta dedicata alla Madonna del Riposo.

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