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Martignano, il gioiellino della Grecìa Salentina

Martignano, il gioiellino della Grecìa Salentina

L’ipotesi più accreditata sull’origine del nome è legata alla parola bizantina μάρτυς (mártus) in riferimento all’appellativo dato al paese dai monaci basiliani, i quali stabilirono sul territorio un importante luogo di culto.

Sullo stemma c’è finita la martora, ma si tratta di un’interpretazione errata dell’origine del nome.

Appena giunti nel paese, a ridosso del centro storico, troviamo la chiesa madre di Santa Maria dei Martiri. Risale alla prima metà del XVI secolo ma le esigenze di culto ne hanno determinato nuove fasi costruttive. Oggi presenta una facciata molto semplice, sormontata da una cuspide triangolare e impreziosita da archetti pensili a forma di conchiglia, tipicamente cinquecenteschi. Sull’architrave della porta maggiore è inciso un motto in latino con la data 1541.

L’interno ospita degli altari barocchi, dei quali il maggiore e i laterali della Madonna del Rosario e di San Pantaleone furono scolpiti dall’artista leccese Giuseppe Cino.

 

Numerose sono le tele di pittori salentini come la Madonna del Rosario, sull’omonimo altare, dipinta tra il 1788 e il 1789 da Oronzo Tiso. Il pavimento musivo risale al 1876.

Una visita imperdibile è quella alle pozzelle di San Pantaleo. Le pozzelle erano un sistema di cisterne di profondità variabile (arrivavano fino a 8 metri) costruite una accanto all’altra e rivestite di pietre di calcare, erano usate per raccogliere l’acqua piovana.

Nel centro storico spicca il settecentesco palazzo Palmieri, sede dell’omonimo Parco Turistico Culturale da cui partono le escursioni guidate nella Grecìa Salentina.

Il palazzo custodisce un frantoio semi-ipogeo mentre alle spalle si dispiega un elegante giardino ricco di arance, mandarini e nespole.

Uscendo dal palazzo, sulla sinistra, ci si ritrova immersi nelle pitture a mezzo fresco della Cappella di San Giovanni Battista. Più avanti, invece, si incontra la Cappella della Madonna delle Grazie, detta della “Conella” dove è stato riportato alla luce un affresco della Madonna col Bambino.

A Martignano, inoltre, ogni anno si svolge il Carnevale della Grecìa Salentina, grazie all’infaticabile  lavoro della “Sartoria popolare del Carnevale Griko”, una vera e propria casa del carnevale, che ogni anno realizza maschere in cartapesta e  manufatti artigianali a corredo dei vari gruppi mascherati.

Il Carnevale Griko è gemellato con il Carnevale popolare di Alagonia, piccola comunità vicina a Kalamata, in Grecia. Uno scambio che abbraccia lo spirito  arcaico e pre-cristiano di quei territori con quello della Grecìa Salentina.

La Morte de lu Paulinu Cazzasassi, rappresenta il climax della manifestazione di Martiganno. Lo spirito del carnevale, attraverso un rito purificatore, passa dall’opulenza alla penitenza e al raccoglimento spirituale.

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