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Idomeneo, il salentino maligno…

Idomeneo, il salentino maligno…

“Enea in viaggio verso l’Italia incontrò Eleno che lo mise in guardia, “Quest’orlo di italica spiaggia che qui vicino è battuto del nostro mare dall’onda, fuggilo. Ogni borgo è pieno di Greci maligni! Presidia armato le sallentine pianure: Lizio Idomeneo (Eneide, Libro III)”

Figlio di Deucalione e nipote di Minosse, Idomeneo era re di Creta. Partecipò alla guerra di Troia distinguendosi in numerose imprese, la più importante delle quali fu nascondersi nel cavallo di legno. Finita la guerra, ripartì per la sua terra. Ma avendo trovato il trono usurpato da Leuco, al quale aveva lasciato la reggenza, dovette ripartire.

Idomeneo si rifugiò sull’opposta sponda adriatica, in Calabria (nome antico del Salento) dove sconfisse Dauno, figlio di Malennio, leggendario fondatore di Lecce e re dei Messapi, e ne prese il trono governando le genti salentine.

Analogamente a quanto accaduto con la figura di Diomede nel resto della Puglia, la tradizione letteraria identificò Idomeneo come la personificazione allegorica di un’ancestrale colonizzazione ellenica (forse micenea) del Salento, molto precedente a quella più famosa operata dalla spartana Taranto in epoca magnogreca.

L’umanista Antonio de Ferrariis, riferendosi all’antico idioma messapico, lo definisce “la lingua di cui si servivano i Salentini prima della venuta di Idomeneo”.

 

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