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Il negozio di scarpe più originale di Puglia

Il negozio di scarpe più originale di Puglia

Ogni cosa ha la sua bellezza, ma non tutti la vedono (Confucio).

Mentre sei ancora abbagliato dalla bellezza della basilica di Santa Caterina, pochi passi ancora verso l’orologio ed ecco aprirsi dietro una serranda morsa dai suoi 70 anni, un libro di storia galatinese nascosto lì per non farsi riconoscere. Serranda semi-abbassata, un profumo e odore acuto che sa di antico, e che magicamente si impasta con il  profumo dei pasticciotti di Ascalone (solo ad una cinquantina di metri più avanti). Parliamo del vecchissimo negozio di scarpe di Giacinto Vergine, nato negli anni ‘30.

Il negozio è rimasto così com’era, una reliquia come fosse il dito di santa Caterina della vicina Basilica di Santa Caterina di Alessandria.

In effetti, si entra in una sorta di museo della scarpa italiana. Con dentro una gran confusione di scatole dai nobili nomi, quali: Pivetta, Borri, Calzaturificio di Varese, Alipa, the London Shoe. Vere e proprie sculture per i piedi, scarpe per principi e dame, sicuramente per i signori dell’alta borghesia galatinese.

Come per l’aristocrazia, anche queste scarpe sono ormai numeri unici, pezzi unici. Solo piedi fortunati le possono indossare; giustamente la bellezza ha un suo prezzo, ma mentre le donne dalla pianta del piede leggero trovano il numero 36 e 37 o 38 o qualche 39, per gli uomini che vogliono la scarpa da top manager newyorchese trovare il numero giusto è un po’ come vincere al lotto.

Tra le scarpe più interessanti e strane, ci sono quelle da uomo in pelle di Canguro o le scarpe da uomo in pecari. Il Pecari è uno dei pellami più lussuosi e morbidi al mondo, deriva dalla lavorazione della pelle di un maiale selvatico dell’Amazzonia, ormai prossimo all’estinzione. Le scarpe sono una produzione di almeno 60 anni fa. The London shoe è un tipo di scarpa prodotta in Italia per il mercato inglese di addirittura 70 anni fa.

Della storica azienda Calzaturificio di Varese è interessante il modello Ascot, che richiama l’eleganza necessaria per assistere alle corse ippiche dell’ippodromo di Ascot, sostenuto dalla famiglia reale inglese (il cui entourage ha l’obbligo di indossare il thight). Mentre alcuni modelli femminili sono stati richiesti per alcune modelle e sfilate della collezione Cavalli.
Vi invitiamo a visitare questo emporio per restare sbalorditi (quasi sempre nel tardo pomeriggio lo troverete aperto). Ma affrettatevi, non sappiamo quanto potrà resistere un luogo simile nell’attuale mondo contemporaneo.

Patrizia Calogiuri

(Designer di Moda)

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