Museo delle Tabacchine

Campi Salentina ospita un piccolo museo dedicato al tabacco e alle tabacchine. Si tratta di un vecchio tabacchificio con all’interno gli strumenti e gli utensili da lavoro, i libri paga delle donne assoldate alla raccolta o alla filatura delle foglie di tabacco, gli oggetti quotidiani della vita contadina e alcune chicche che lasceranno sorpreso e incantato il visitatore.

In una sala si può assistere alla proiezione di un documentario dedicato all’argomento. Si tratta di storie di canto e di dolore. Il Salento è ricco di canzoni che rimandano al lavoro nei campi, e raccontano il sacrificio di intere famiglie, soprattutto di donne, che la mattina raccoglievano il tabacco e la sera provvedevano alla filatura dello stesso. Il canto più famoso di quel lungo periodo di campagna e sudore è fimmene-fimmene.

Il testo dialettale, che recita “fimmene, fimmene, ca sciati in doi e ve ne turnati in quattru…” significa: donne, che andate nei campi in due e tornate in quattro. Lasciando intendere che in assenza dei mariti partiti come emigranti in Svizzera o Germania, le donne venivano ingravidate dai padroni delle campagne, in un milieu feudale e arcaico.

Su una cassa campeggia uno strano presepe (la sacra famiglia) realizzato coi sacchi destinati a contenere la pianta di tabacco essiccata.