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Gallipoli, la città bella con la fontana più antica del mondo

Gallipoli, la città bella con la fontana più antica del mondo

Perla della Ionio, Gallipoli deriva dal greco Kale Polis ovvero “città bella”. Entrambi gli appellativi le calzano a pennello perché Gallipoli, nucleo urbano di antichissima fondazione e colonia della Magna Grecia, è circondata dal mare e dal mare sembra sorgere come una conchiglia che si schiude e svela la sua perla.

Pare che a fondarla fu Idomeneo Lizio, un guerriero cretese in fuga da Troia, nel 1150 a.C. Il suo scudo con l’effige di un gallo oggi campeggia trionfante sullo stemma della città. Non è necessario essere degli osservatori attenti e scrupolosi per cogliere subito, visitando la città, il forte contrasto tra il nuovo e l’antico che convivono l’uno accanto all’altro senza integrarsi mai davvero. Da una parte la città nuova con i suoi complessi residenziali, i suoi lidi e la sua movida; dall’altra il borgo antico, arroccato su un’isola con il suo castello, le mura, i bastioni, le torri e poi un dedalo di stradine e vicoli che testimoniano il susseguirsi delle epoche storiche e delle dominazioni. Dopo aver attraversato il lungo Corso Roma fatto di vetrine, musica e luci psichedeliche, basta superare la Fontana greca, il monumento rinascimentale che annuncia il passaggio di consegne tra presente e passato, con il suo superbo frontone barocco, e imboccare il ponte Papa Giovanni Paolo II per entrare nella Storia.
La fortezza angioina, quasi completamente circondata dal mare, fa subito bella mostra di sè con i maestosi torrioni, ma nasconde anche un tesoro di gallerie, corridoi e magnifiche sale. Il mercato del pesce, collocato nell’originario fossato del castello, spande come una promessa l’odore del mare.
Perdersi per le vie del centro è al contempo farsi trasportare da questi odori. L’architettura religiosa predomina su quella civile. Dalla Chiesetta di S. Cristina, che celebra la santa che liberò la città dalla peste, alla Cattedrale barocca intitolata a Sant’Agata, patrona di Gallipoli, sita nel punto più alto della città vecchia, quella che si dipana davanti ai vostri occhi una chiesta dopo l’altra è una vera collezione da pinacoteca con tele di artisti come il Coppola, il Catalano, il De Mura, lo Strafella, i Malinconico.
“Giro della Padella”, così viene chiamato il percorso fatto a piedi nel borgo antico, un percorso che dall’alto rivela proprio la sua forma circolare, con il ponte seicentesco a fare da manico di questo grande tegame immaginario. E nel giro di padella, tra chiese e dimore storiche, si finisce presto per imbattersi negli odori e nei profumi della cucina salentina. Dalla scapece gallipolina, alle zuppe di pesce coi tipici gamberi rossi, la sosta si rivela eccitante quanto il viaggio.

di Federica Giustiziero 

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