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Santa Cesarea Terme

Santa Cesarea Terme

Circa 7 km a sud di Porto Badisco si erge Santa Cesarea Terme. La caratteristica principale di questo piccolo paesino della costa orientale risiede nella presenza di acque sotterranee salubri e particolarmente rinomate per i loro benefìci. Si tratta di acque di tipo sulfureo-salso-bromoiodicale in grado di esercitare un’azione terapeutica sul nostro organismo. Santa Cesarea Terme possiede ben quattro grotte in cui è presente acqua di questo tipo: la Grotta Grande detta anche Grotta Solfurea, la Grotta Piccola o della Gattulla, la Grotta Solfatara e la Grotta Fetida.
Esistono due leggende, una di origine pagana e una di origine cristiana, intorno alla nascita di queste grotte. Nonostante i racconti siano decisamente diversi, entrambi hanno il medesimo filo conduttore vale a dire la credenza popolare che la composizione dell’acqua, in cui sono presenti grandi quantità di zolfo, derivi dalla putrefazione del corpo di un essere malvagio. Per il resto le leggende sono molto distanti. Il racconto pagano si lega al mito di Ercole e alla sua battaglia contro i Giganti o Leuterni (da cui deriva l’antico nome del litorale di Santa Cesarea che per secoli si chiamò appunto Leuterno). L’eroe affrontò e sconfisse sui Campi Flegrei questi energumeni che si erano ribellati agli Dei ma parte di loro riuscì comunque a fuggire nascondendosi in alcune grotte presso le nostre coste. Le acque sulfuree avrebbero quindi avuto origine dai loro corpi putrefatti. Il racconto cristiano, invece, che ha subìto nel corso del tempo diverse alterazioni e variazioni, rimane nella sostanza indissolubilmente legato alla figura della vergine Cesaria, pura e devota, e alla presenza di un antagonista che ha vestito di volta in volta i panni del padre incestuoso, del padre pagano e del pirata saraceno.
La località di Santa Cesarea deve molto del suo appeal turistico alla presenza delle terme. Pensiamo infatti che durante l’assedio dei Turchi e la presa di Otranto nel 1480, la forza devastatrice dell’invasore giunse prepotentemente anche qui riducendo il paesino all’anonimato per quattro lunghi secoli. Furono proprio le terme e la loro importanza sul piano medico a ridestare l’interesse verso questo posto e ad attrarre negli anni successivi sempre più turisti.
All’incrocio fra culture e tradizioni occidentali e orientali, di cui questa terra fu laboratorio e testimone, Santa Cesarea ha eretto il più suggestivo dei monumenti: Villa Sticchi. La villa, edificata a fine ‘800 su uno sperone roccioso a 20 metri sul livello del mare, per volontà di Giovanni Pasca, primo concessionario della acque termali di Santa Cesarea, costituisce una delle più importanti espressioni dello stile moresco nel Salento. Il fascino di questo palazzo conquistò anche Carmelo Bene, che nel 1968 vi ambientò il suo film più riuscito: Nostra Signora dei Turchi, nel quale l’evocazione della Battaglia di Otranto del 1480 è l’occasione per un complesso e tormentato viaggio interiore.

di Federica Giustiziero

Foto di Autore

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