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      Liside, il filosofo tarantino definito “il primo uomo della Grecia”

      platone

      Liside, un illustre filosofo originario di Taranto, è stato un esponente di spicco della scuola pitagorica, attivo nel V secolo a.C. La sua vita è segnata da eventi drammatici e significativi, in particolare dalla devastante calamità dell’incendio scatenato dai seguaci di Cilone di Crotone, che portò alla morte di numerosi pitagorici. Fortunatamente, Liside riuscì a scampare a questa tragedia insieme a Pitagora e Archippo, trovando rifugio in Grecia, inizialmente nell’Acaia peloponnesiaca e successivamente nella città di Tebe.

      A Tebe, Liside assunse il ruolo di precettore di Epaminonda, un personaggio di fondamentale importanza nella storia greca, che nutrì per lui un profondo rispetto, tanto da chiamarlo “padre”. Sotto la sapiente guida di Liside, Epaminonda si distinse per la sua abilità nel rimodellare la geopolitica greca, conducendo alla sconfitta degli Spartani e contribuendo, insieme a Pelopida, all’emergere dell’egemonia tebana. L’influenza di Liside fu così potente che Cicerone lo designò come “il primo uomo della Grecia”, mentre Michel de Montaigne lo considerò uno dei tre “uomini più valorosi ed eccellenti” che la storia avesse mai conosciuto.

      Sebbene i pitagorici fossero noti per la loro avversione a scrivere, tramandando il sapere in forma orale e solo agli iniziati, alcune opere epistolari attribuite a Liside, come “De institutione”, “De Civilitate” e “De Natura”, sono riuscite a sopravvivere nel tempo. Tuttavia, il vero lascito di Liside è rappresentato dai trionfi di Epaminonda, il quale, grazie agli insegnamenti ricevuti, riuscì a proiettare Tebe verso una posizione di preminenza nel panorama politico della Grecia antica.

      Un aspetto notevole della grandezza di Liside si manifesta anche negli eventi che seguirono la sua morte. Si narra che una delegazione di pitagorici si recò a Tebe con l’intento di recuperare il corpo del filosofo per seppellirlo accanto a Pitagora, secondo le tradizioni del loro culto. Tuttavia, i tebani rifiutarono questa richiesta, dimostrando così l’alto valore che attribuivano a Liside. Egli ricevette, grazie all’influenza di Epaminonda, una sepoltura onorevole, degna di un pitagorico, a testimonianza della sua importanza e della stima che aveva conquistato. Liside, pertanto, si rivela essere una figura cruciale nel panorama del pensiero filosofico e politico dell’antica Grecia, il cui impatto si è fatto sentire per secoli.

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