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      Altamura, la città di Federico II, fedele solo alla sua autonomia

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      Altamura è una città di grande rilevanza della provincia di Bari . Sorge su un’altura isolata a 473 metri sopra il livello del mare, nella zona più elevata delle Murge. Questo affascinante centro urbano si affaccia sulla lunga fossa che separa la Puglia dalla Basilicata, nota come fossa premurgiana.

      A soli sei chilometri dalla città, al nord, si trova una delle voragini carsiche più ampie della Puglia, conosciuta come “Pulo di Altamura”, con un diametro di 500 metri e una profondità di 75 metri.

      Pulo di Altamura Unesco

      Nel centro storico di Altamura si erge maestosa la cattedrale dell’Assunta, la cui costruzione ebbe inizio per volere di Federico II nel 1232; nel corso dei secoli, è stata soggetta a numerosi restauri e rimaneggiamenti. Di particolare bellezza è il portale gotico risalente al XIV secolo, caratterizzato da un timpano sorretto da due colonne che poggiano su dei leoni di pietra. La facciata è adornata da due campanili in stile romanico-ogivale, nonché da una splendida rosa centrale, anch’essa del XIV secolo. Tra le opere d’arte più notevoli, spicca l’Assunzione, un grande dipinto di scuola veneta del XVI secolo, oltre a un coro ligneo con 54 stalli, sempre del XVI secolo, e una sedia episcopale in legno dello stesso periodo.

      Nella chiesa di San Nicolò dei Greci, sull’antico portale romanico, si possono osservare dei bassorilievi che rappresentano scene tratte dalla Genesi e dalla vita di Cristo.

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      La storia di Altamura, dalla rifondazione di Federico II nel 1232 fino alla fine del XVIII secolo, evidenzia un percorso di trasformazione e resistenza. L’imperatore, colpito dai ruderi di una città antica, decise di ricostruirla, creando un centro abitato caratterizzato da una composizione culturale variegata, includendo greci, ebrei, saraceni e cristiani. I privilegi concessi ai nuovi abitanti, come l’esenzione fiscale, di fatto favorirono una rapida crescita della città, che fu organizzata in quadranti distinti fra le varie comunità.

      Le tensioni tra le autorità ecclesiastiche e la città furono costanti, culminando con la bolla di Clemente V nel 1307, che confermò l’autonomia di Altamura. Con il passare dei secoli, la città passò di mano in mano tra nobili famiglie, subendo anche le conseguenze delle lotte dinastiche e delle guerre d’Italia. Una fra tutte la cosiddetta Congiura dei Baroni.

      La Congiura dei Baroni fu un significativo complotto che si sviluppò nel XV secolo in risposta all’azione degli Aragonesi, in particolare di Ferdinando I di Napoli, di rafforzare l’autorità centrale dello Stato. Le radici della congiura risiedono nella resistenza dei baroni al tentativo del re di ridimensionare il loro potere e asservirli allo Stato. I baroni, organizzati in potenti dinastie, controllavano gran parte delle terre del Regno e si opposero fermamente ai cambiamenti voluti dai monarchi aragonesi.

      Il primo scontro tra i baroni e il re avvenne tra il 1459 e il 1464, culminando con una netta vittoria di Ferrante, che riuscì a rafforzare ulteriormente il potere regio. Tuttavia, il malcontento tra i nobili non si placò e, nel 1485, Antonello Sanseverino e altri baroni si riunirono per architettare una nuova ribellione.

      Il piano prevedeva l’isolamento di Napoli e l’intervento del papa e di rinforzi angioini. Tuttavia, la congiura fu scoperta e repressa nel 1487, con l’arresto e l’esecuzione dei principali congiurati. La vicenda evidenziò le tensioni tra le diverse classi sociali e le lotte per il potere nel Regno di Napoli, segnando un momento cruciale nella storia medievale della regione.

      La sottomissione e il riscatto degli Altamurani, come nel caso della vendita alla Corona di Spagna nel 1531, segnarono ulteriori momenti cruciali della loro autonomia. L’insurrezione di Masaniello nel 1647 e l’adesione alla Repubblica Napoletana rappresentarono un ulteriore atto di ribellione contro il dominio feudale. Infine, l’influenza dei nobili altamurani si manifestò anche nel XVIII secolo, quando riuscirono a modificare le decisioni del re, sottolineando il loro potere e il legame con la corte. Nel XIX secolo arriva la cosiddetta Rivoluzione altamurana,  ispirata dagli ideali della Rivoluzione francese e dalla speranza di un futuro migliore. Tuttavia, la repressione violenta da parte delle forze sanfediste e il ritorno al potere dei Borbone segnarono un duro colpo per le aspirazioni di libertà e uguaglianza della popolazione di Altamura. La memoria di quei giorni difficili è rimasta viva tra gli altamurani, tramandata di generazione in generazione come un simbolo di resistenza contro l’oppressione.

      In pieno centro cittadino, un monumento dello scultore Arnaldo Zocchi, celebra gli accadimenti del 1799 e quel sogno di ROMO (Repubblica o Morte) durato non appena un decennio.

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      Spostandoci al di fuori del centro urbano è possibile immergersi nel Parco Naturale dell’Alta Murgia.

      Oltre ai paesaggi mozzafiato, alle tante grotte e lame, il parco permette di conoscere la storia e il luogo di ritrovamento di un cittadino speciale, ovvero l‘Uomo di Altamura. Un Neanderthal vissuto circa 150mila anni fa nei dintorni della grotta di Lamalunga. Intorno alla grotta è nato un interessante parco visite.

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