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Cripta di San Biagio, la cappella sistina dell’arte bizantina

Cripta di San Biagio, la cappella sistina dell’arte bizantina

La chiesa rupestre di San Biagio si trova all’interno di un complesso monastico bizantino sorto lungo le pareti rocciose del piccolo canyon creato dal Canale Reale. Siamo in provincia di Brindisi, in direzione di San Vito dei Normanni.

Si tratta di uno dei più importanti insediamenti rupestri d’Italia, rilevante soprattutto per la presenza di un ciclo pittorico integro e ben conservato che adorna la chiesa. Qui si insediò, prima del XII secolo, una comunità di monaci italo-bizantini. Si ritiene che le grotte probabilmente fossero state utilizzate anche in tempi precedenti. L’insediamento è stato abitato sino al XV secolo.

La chiesa di San Biagio, un tempo aveva due ingressi, uno per accedere al presbiterio, l’altro per i fedeli.

La chiesa è composta da un ampio vano rettangolare. Non vi è traccia né di altare né di iconostasi, a causa delle manomissioni risalenti al XVIII secolo. Tuttavia si distinguono due zone: il naos, dove si celebrava il rito, e il bema, riservato ai fedeli.

Sulla parete meridionale è stato ricavato un basso sedile, chiamato sintrono. Sono presenti anche due nicchie, una nella parete sud, l’altra in quella ad est, probabilmente con funzione liturgica.

Sulle pareti si notano iscrizioni in lingua greca. Fra queste ce n’è una che riporta la data dell’8 ottobre 1196 e delle informazioni sul finanziatore del ciclo pittorico, sul capomastro, un certo Martino, e in merito all’igumeno bizantino e al pittore, un certo Daniele.

Le pitture della volta e delle pareti rappresentano un ciclo pittorico tra i più interessanti della Puglia ispirati a modelli bizantini ma con influssi propri delle tradizioni locali. Sono rappresentate scene cristologiche ispirate ai vangeli apocrifi e ai martirologi orientali.

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