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San Domenico a Nardò, una chiesa assiro-babilonese in Puglia

San Domenico a Nardò, una chiesa assiro-babilonese in Puglia

La chiesa di San Domenico a Nardò ha delle strane somiglianze con un’altra chiesa, ma che si trova in Spagna, a Valladolid.

La particolarità delle sculture risiede nei putti con capitello a forma di cesto.
I cesti di frutta sostenuti sulla testa dai putti ai lati del portale centrale che ricordano capitelli  egizi o assiri. Come si trattasse di un tempio babilonese. Altri simboli invece raccontano di una cristianità eretico o esoterica. Per esempio il teschio, il libro e la sfera.

Ai piedi della croce sul monte Calvario troviamo il teschio. Si tratterebbe del teschio di Adamo il cui sangue peccaminoso e sacrilego viene lavato con il sangue innocente di Cristo. Si riconosce la figura del teschio anche tra le mani di alcuni santi come Francesco d’Assisi, Romualdo, Girolamo o Maria Maddalena. Il tutto rimanda all’idea ed al concetto di caducità della vita terrena.

Il libro fa riferimento al Cristianesimo come al Giudaismo e all’Islam, chiamati anche le tre religioni del Libro. E’ tenuto tra le mani di un Profeta o di un Evangelista.Tra le mani dei putti indica l’importanza della regola domenicana.

Infine, la sfera, simbolo della manifestazione di Dio, in termini teologici la cosiddetta Teofania. La sfera rappresenta il simbolo della perfezione, della regolarità assoluta. 

Già Parmenide, nel VI-V secolo a.C., aveva infatti sottolineato come la sfericità fosse un tratto distintivo dell’entità astratta che costituisce il nostro cosmo, chiamata Essere dal filosofo di Elea, elevando così l’attributo di sfericità all’idea di perfezione. Il Cristianesimo controriformista ripropone in termini simbolici la rappresentazione scultorea della Sfera.

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