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La riserva naturale della Foresta Umbra

La riserva naturale della Foresta Umbra

La riserva naturale Foresta Umbra è un’area naturale protetta posta all’interno del Parco nazionale del Gargano. Si estende per circa 15mila ettari nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome umbra, deriva dal latino: cupa, ombrosa, come in parte ancora oggi appare.

Dal 2017 le sue faggete vetuste sono entrate a far parte del patrimonio UNESCO.

 

 

La foresta si divide in quattro zone concentriche: la zona A, la zona B, la zona C e la zona D.

  • zona A: area di riproduzione delle specie animali selvatiche. È il cuore nascosto della foresta e l’accesso al pubblico è vietato.
  • zona B: comprende la parte più incontaminata della Foresta Umbra dove è severamente vietato produrre rumori molesti, alzare la voce o avere comportamenti che possono essere percepiti dalla popolazione animale.
  • zona C: in quest’area è interdetto l’ingresso ai veicoli a motore, pur essendo libera la circolazione delle persone.
  • zona D: è quella di maggior tolleranza dal punto di vista ambientalistico, in quanto è la zona dei paesi compresi nella foresta.

La Foresta Umbra si estende nei comuni di Monte Sant’Angelo, Vieste, Vico del Gargano, Carpino e Peschici.

Si possono distinguere tre zone floristiche:

  • quella più in alto della faggeta (84% circa di faggi, in misura minore aceri, carpini)
  • quella intermedia della cerreta (cerri e altre querce circa 45%, faggi 21%, poi carpini, aceri, tigli ecc.)
  • in basso quella del bosco mediterraneo con lecci e specie minori.

La Foresta Umbra ospita un grande numero di specie animali. Possiamo infatti trovare lepri, scoiattoli, fagiani e piccoli roditori oltre a cinghiali, caprioli, picchi e donnole. Nel folto è possibile anche avvistare il cervo. Comuni sono anche daini, volpi, tassi e gatti selvatici.

Molte specie di uccelli tra le quali il corvo, la gazza, la capinera, l’usignolo, il pettirosso e il merlo. Numerosi sono i rapaci sia diurni come lo sparviero, il nibbio, l’astore e la poiana, sia notturni come il grande gufo reale, l’allocco, la civetta ed il barbagianni.

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