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Il Nespolo, un frutto che “nnutica”

Il Nespolo, un frutto che “nnutica”

Il nespolo comune  (Mespilus germanica L.) è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rosaceae, viene chiamato anche nespolo germanico o europeo.

Facilmente lo incontriamo quasi inselvatichito nei campi incolti. I frutti assomigliano a piccole mele bronzee sormontate da una corona di sepali persistenti. Si raccolgono in autunno acerbi e si fanno maturare sulla paglia.

In Salento questi frutti vengono chiamati medde. Un detto salentino recita:

tre suntu le cose ca nnuticane lu core: le medde, li cutugni e le parole. Traduco: tre sono le cose che fanno male al cuore: le medie (perché essendo ricche di tannini, se si mangiano acerbe, non si riesce proprio a mandarle giù per l’asprezza). Per lo stesso motivo anche le mele-cotogne fanno lo stesso effetto, se sono troppo acerbe. Infine le parole quando ci offendono.

In Europa come in altri Paesi del mondo, il nespolo è stato via via rimpiazzato dal nespolo giapponese (Eriobotrya japonica), sia come albero da frutto che ornamentale.

La pianta è una latifoglia sempreverde, abbastanza vigorosa. La sua forma naturale è globale con chioma tondeggiante. La fioritura è tardiva, avviene infatti in autunno. I fiori si trovano riuniti in infiorescenze a grappolo e sono a forma di stella ricoperti da peluria, che serve a proteggerli dal freddo. Sono oltretutto delicatamente profumati.

Il seme della nespola occupa gran parte del frutto è può essere uno solo o può averne anche quattro, a seconda della varietà. Per quanto riguarda il terreno, non ama i terreni calcarei, né quelli argillosi,  per il conseguente ristagno d’acqua. I frutti sono ricchi di vitamina A, B e C, potassio, fosforo e magnesio.

 

Claudia Miggiano

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