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Notte di San Rocco a Torrepaduli

Notte di San Rocco a Torrepaduli

La notte di Ferragosto a Torrepaduli, frazione di Ruffano, si tengono i festeggiamenti in onore di San Rocco, e quella notte ha un sapore magico e ancestrale. Nel santuario i devoti di San Rocco gli chiedono grazia oppure con gli ex voto lo ringraziano per il miracolo ricevuto.

Tutta la notte si recitano preghiere e litanie, si bacia e si accarezza il simulacro ligneo del Santo. Una statua che rappresenta un giovane pellegrino, con ai piedi un cagnolino che gli lecca le ferite sulla gamba, dovute alla peste. La processioni dei fedeli dura per tutta la notte, ininterrottamente, mentre fuori dalla cappella, infuria uno spettacolo arcaico e suggestivo. Al ritmo sincopato dei tamburelli si sfidano degli uomini in una “danza dei coltelli”.

Si aprono le danze, o meglio si affilano i coltelli, alle ore 11 di sera, e si va avanti in sfide e duelli fino alle 5 di mattina. I coltelli non sono reali, si usano le mani che mimano il gesto rapido e affilato delle lame. Ma alle origini si trattava di coltelli veri. La sfida avveniva fra le comunità Rom che si contendevano il territorio e gli affari.

A Torrepaduli si mette ogni anno in scena un duello rusticano fra i clan della zona, soprattutto Rom, e che in passato accadeva davvero per contendersi la supremazia territoriale. Secondo alcune testimonianze durante tutto l’anno i vari clan di Rom si allenavano in posti segreti affinchè durante la fase finale del duello entrassero in una tale sintonia ritmica con il tamburo da affinare sempre meglio le stoccate finali, con affondi anche mortali. Infondo san Rocco era stato un cavaliere francese e quindi uno spadaccino, morto a Pisa con l’accusa di spionaggio…

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