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Vini Bianchi DOC di Puglia

Vini Bianchi DOC di Puglia

La Puglia è conosciuta soprattutto per i corposi vini rossi. Il leggendario Negroamaro, il classico Primitivo, il sornione Susumaniello, tutti vini rossi che colpiscono per il carattere e l’audacia. Tuttavia, c’è una lunga tradizione di bianchi in Puglia, che in alcuni casi precede la stessa produzione dei rossi.

Per esempio il  Gravina, uno dei vini bianchi più antichi d’Italia. La sua produzione risale addirittura al VI secolo avanti Cristo. I suoi vitigni, importati dalla Magna Grecia, hanno trovato in loco il loro perfetto habitat. Insignito della DOC nel 1983 è attualmente prodotto esclusivamente dalla Botromagno che lo esporta in oltre 11 paesi del mondo. Lo si riconosce per il colore brillante, un giallo paglierino con riflessi verdolini. Fragrante, fruttato, con richiami di mela, pesca, albicocca e ananas.

La denominazione Locorotondo DOC si riferisce ad un vino bianco DOC Pugliese. Introdotta nel giugno del 1969, Locorotondo è una delle DOC più antiche della regione e anche di tutta l’Italia. Nonostante questa relativa anzianità, è però solo a cavallo del nuovo millennio che i vini Locorotondo DOC hanno davvero iniziato a prendere piede nel mondo del vino. Analogamente ai vini bianchi di Martina Franca, a pochi chilometri a sud, anche i vini di Locorotondo sono fatti con uve dei vitigni Verdeca, che rappresenta la percentuale maggiore, e Bianco d’Alessano. La DOC prende il nome dal comune di Locorotondo, situato a soli 16 km dalla costa adriatica, che domina la Valle d’Itria, una grande depressione costituita da roccia calcarea. Insieme alle vicine Colline Joniche Tarantine, la valle segna il punto di transizione tra la Puglia settentrionale e quella meridionale. La presenza particolarmente elevata di calcare e argilla in quest’area crea i presupposti per particolarissime proprietà di ritenzione di calore e drenaggio. Il calcare è così prevalente nella zona da essere stato a lungo utilizzato come materiale da costruzione. Il suo uso più famoso sono i tradizionali Trulli, bianchi, con i loro caratteristici tetti conici. Locorotondo, come molti insediamenti nella zona della Valle d’Itria, ospita molti di questi trulli, che servivano sia come case che come magazzini per le derrate alimentari. Poco a nord di Locorotondo si trova un’altra DOC basata su vini bianchi, ma che utilizza esclusivamente uve Moscato la Moscato di Trani DOC.

Il Moscato di Trani Doc è un’eccellenza della terra di Puglia che può vantare antiche origini. Attorno all’anno Mille la sua fama era già diffusa presso i mercanti veneziani che scendevano lungo l’Adriatico per approvvigionarsi di questo prezioso nettare.

Il Moscato di Trani è stato riconosciuto con la Denominazione d’Origine Controllata nel 1974. La zona di produzione comprende il territorio del comune di Cerignola in provincia di Foggia, il territorio dei comuni di Andria, Bisceglie, Canosa, Minervino e parte del territorio comunale di Trinitapoli in provincia di Barletta-Andria-Trani e il territorio dei comuni di Corato e Ruvo e parte del territorio comunale di Bitonto e Terlizzi in provincia di Bari.

Si tratta di un grande vino da dessert, perfetto da abbinare alla pasticceria secca a base di pasta di mandorle tipica della tradizione dolciaria pugliese.

Le uve vengono lasciate maturare nella pianta fino quasi all’appassimento.

Il disciplinare della D.O.C. prevede due tipologie: il “dolce” e il “liquoroso”. Il primo ha colore giallo dorato con profumo intenso, sapore dolce e vellutato e gradazione alcolica tra 12,5° e 15°. Il secondo ha una gradazione alcolica di 18°, con le stesse caratteristiche organolettiche del primo, ma viene invecchiato per almeno un anno.

La denominazione di origine controllata Salice Salentino nasce dal decreto ministeriale del 8 aprile 1976 per autorizzare la produzione di vini bianchi, rossi e rosati nei comuni di Salice Salentino, Veglie, Ciampi Salentina e Guagnano in provincia di Lecce e San Pancrazio Salentino, Sandonaci e Cellino San Marco in provincia di Brindisi.

Sono previste per i bianchi le tipologie Salice Salentino Bianco con base Chardonnay di almeno il 70% e la tipologia Salice Salentino Pinot bianco con il vitigno presente per almeno l’85%. Il grado alcolico oscilla tra i 10° e i 10,50°.

Il vino ha colore paglierino tenue leggermente sfumato di verde, con un profumo leggermente fruttato. In bocca risulta secco e frizzante. Il Salice Salentino Pinot bianco ha un corpo più vellutato. Si abbina bene con i crostacei o i molluschi, ma anche con formaggi freschi e piatti di verdure.

La Castel del Monte DOC è una denominazione della regione Puglia, importante per i suoi vini rossi, anche se viene prodotta anche una piccola quantità di bianco e rosé.

Sono vini ottenuti dalle uve del vitigno Uva di Troia, vinificato con uve Aglianico e occasionalmente Bombino Nero.

Il Castel del Monte bianco si ottiene principalmente da Bombino Bianco, Chardonnay e Pampanuto. Il “castello” a cui si fa riferimento nel nome è una fortificazione ottagonale del XIII secolo con una vista imponente sul paesaggio circostante, patrimonio mondiale UNESCO. La collina su cui sorge è al centro dell’area interessata dalla denominazione e si estende da Canosa di Puglia a Grumo Appula.

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