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      Dialetti di Puglia

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      In Puglia si distinguono diverse aree linguistico-dialettali.

      I dialetti storicamente parlati nell’attuale regione amministrativa non formano una compagine omogenea: quelli parlati nei settori centro-settentrionali della regione rientrano nel gruppo meridionale intermedio, mentre i dialetti salentini, parlati nella parte meridionale della regione, appartengono al gruppo meridionale estremo.

      Il tratto principale che separa i suddetti due gruppi italoromanzi pugliesi è il trattamento delle vocali atone, ossia non accentate, soprattutto in posizione post-tonica: in molti dei dialetti alto-meridionali queste subiscono il noto mutamento in /ə/ (vocale popolarmente definita “indistinta” e trascritta solitamente come “e”), mentre ciò non accade nel gruppo salentino né negli altri dialetti dell’italoromanzo meridionale estremo.

      Lungo la linea di demarcazione fra italoromanzo meridionale intermedio e italoromanzo meridionale estremo potrebbero sussistere dialetti di transizione come il tarantino, ma è più probabile che questi (come altri “ibridi” distribuiti qua e là nella penisola italiana) rientrino nell’una o nell’altra lingua.

      Infine esistono in Puglia isole linguistiche arbëreshë, grecaniche e francoprovenzali, che sono però da considerarsi alloglotte (ossia parlate non-italiche).

      Per capire le notevoli differenze che intercorrono fra le diverse aree della Puglia, può tornare utile questo intervento comico di Pino Compagna.

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