Now Reading
Gustavo Gallo, il tenore che ha portato Nardò e il Salento nel mondo portandoli nel cuore

Gustavo Gallo, il tenore che ha portato Nardò e il Salento nel mondo portandoli nel cuore

Gustavo Gallo, a detta di molti la voce più interessante del Salento, dopo il notissimo Tito Schipa, nasce a Nardò, in provincia di Lecce, nel 1904, e fin da giovanissimo si fa notare per uno straordinario talento vocale. Studia violino al paese natio col maestro Schirosi, il quale scopre in lui una frizzante voce tenorile. Viene quindi ammesso alla scuola Cantorum ed in breve tempo diviene il tenore solista. Il maestro Oliva di Lecce lo invita prontamente a cantare alla Chiesa dei Teatini. È l’inizio di un fortunato tour per le principali chiese della provincia.

A 18 anni si arruola nell’Arma dei Carabinieri. Nella Legione Allievi Carabinieri incontra la moglie del suo colonnello, grande appassionata di lirica, la quale rimane colpita dal suo canto durante la festa dell’Arma, al Circolo Ufficiali, e si prodiga affinché Gustavo abbia un’audizione al Conservatorio di S. Cecilia a Roma. Frequenta per tre anni il prestigioso Conservatorio e quando, per esigenze di servizio, è costretto ad abbandonarlo, il maestro Pio di Pietro decide di continuare a dargli lezioni senza alcun compenso. Nel 1932 il Ministero della Pubblica Istruzione bandisce un Concorso Nazionale per giovani cantanti e Gustavo Gallo viene scelto come unica voce di tenore ed ammesso ad un corso di tre anni presso il Teatro Reale dell’Opera di Roma.

La sua prima scrittura è del 1934, dalla Fenice di Venezia dove debutta in “Orfeide” di G. Malipiero sotto la direzione di Nino Sonzogno. Nello stesso anno viene scritturato dal maestro Edoardo Vitale per la stagione del “Carro di Tespi”.

La notorietà di Gallo cresce rapidamente nel mondo della lirica italiana: il tenore neretino inizia a viaggiare da un teatro all’altro in compagnia dei grandi dell’opera lirica italiana come la soprano Toti dal Monte e il baritono Tito Gobbi con i quali crea un cast affiatato. Viene scritturato dal Teatro San Carlo di Napoli per la “Boheme” e poi per la “Traviata”. Nel 1938 debutta alla Scala di Milano con “Madame Butterfly” e la “Traviata” diretta dal maestro Gino Marinuzzi. Nel 1940 si esibisce a lungo nel teatro londinese “Covent Garden” insieme alla celeberrima soprano Maria Caniglia e al baritono Tibet del “Metropolitan” di New York raccogliendo un successo senza precedenti.

Ritornato in Italia per lo scoppio della seconda guerra mondiale prende residenza a Firenze, dove presto diviene il protagonista di molte edizioni del Maggio Musicale Fiorentino: fra le esibizioni più importanti i “Lombardi” di G. Verdi, sotto la direzione di Tullio Serafin, e “Missa Sorennis” di Beethowen, sotto la direzione del maestro Victor De Sabata. Nel capoluogo toscano conosce la ragazza che avrebbe sposato e dalla quale avrebbe avuto i suoi due figli.
Finita la guerra Gallo torna al Covent Garden di Londra per inaugurare la stagione lirica con la “Traviata”, insieme a Carosio e Tagliabue, per il direttore Franco Capuana. Si esibisce per tre stagioni al Teatro Liceum di Barcellona con le opere “Traviata”, “Faust”, “Mefistofele”, sotto la direzione di Angelo Questa. In Brasile canta alle Temporade di Rio de Janeiro e a S. Paulo. Rientrato in Italia continua a raccogliere applausi in tutti i teatri dello stivale fino al 1953, anno in cui, al Teatro la Scala di Milano, con l’opera “Mosè”, diretta dal maestro Capuana, si ritira dalle scene.

Il grande tenore non ha mai smarrito per tutta la sua vita e in barba alla vertiginosa velocità della sua brillante carriera il contatto con la sua terra d’origine, tornandovi con regolarità ogni qual volta la sua attività lo consentiva e conservando intatto l’amore per i luoghi e le tradizioni del paese che lo ha visto, tra l’altro, organizzare con i suoi colleghi di tante esibizioni, Maria Caniglia e Tito Gobbi, il 17 febbraio 1945, nel Teatro Comunale di Nardò, una serata di beneficenza per recuperare i fondi necessari al restauro del monastero dei Cappuccini che versava in condizioni di disfacimento. Gallo si esibisce l’ultima volta nella sua città natale nel 1954 nella “Resurrezione di Cristo” di Lorenzo Perosi rappresentata nella Cattedrale con la partecipazione del Coro e dell’Orchestra di Santa Cecilia. Si spegne a Firenze il 13 maggio del 1992, lasciando per un attimo un paese, Nardò, e molte grandi città d’Italia e del mondo senza voce.

Scroll To Top