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Giuseppe Zimbalo, l’inventore del Barocco Leccese

Giuseppe Zimbalo, l’inventore del Barocco Leccese

Giuseppe Zimbalo è il più noto e celebre fra gli architetti e scultori dell’antica Terra d’Otranto. Nasce nel capoluogo salentino nel 1620, nel seno di una famiglia di rinomati scultori.

Difatti, il soprannome “zimbarieddhu” in italiano sta per “piccolo Zimbalo”, per distinguerlo dal padre. Il nonno, Francesco Zimbalo, aveva edificato già nel 1606 le tre porte principali della chiesa di Santa Croce a Lecce. Per questo motivo, molti specialisti affermano che la bellezza del barocco leccese è dovuta al talento della famiglia Zimbalo.

Nel 1659 il vescovo Luigi Pappacoda lo chiama per eseguire la costruzione del Duomo di Lecce, iniziata già un anno prima. Successivamente nel 1666 l’Università gli consegna l’edificazione di una colonna al centro della piazza principale, sulla quale posteriormente s’isserà la statua di Sant’Oronzo. Per questa faccenda vengono utilizzati i resti di una delle colonne terminali della romana via Appia, a Brindisi.

Il piedistallo della colonna però è in realtà opera di Michele Massari nel 1945, anche se in molti lo attribuiscono erroneamente a Zimbalo.

Oltre al Duomo e la Colonna, il cosiddetto padre del barocco assiste alla costruzione della chiesa di San Giovanni Battista o del Rosario, la Basilica di Santa Croce insieme a Gabriele Riccardo, la porta principale dell’ex convento dei Celestini.

Sono inoltre attribuibili allo Zimbalo la chiesa di S. Anna, il completamento della facciata di San Matteo e la chiesa dei Domenicani, terminata però dopo la sua morte.

Costruisce anche la Cattedrale di Gallipoli, la chiesa degli Agostiniani a Melpignano, l’Annunziata a Galugnano, la chiesa brindisina di S. Teresa, il campanile della Collegiata a Maglie e la facciata della chiesa del Crocefisso a Galatone.

Giuseppe Zimbalo muore nel 1710, donando a Lecce ed al mondo lo spirito barocco che caratterizza e arricchisce l’intero impianto architettonico del Salento.

 

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