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Un brodo di Giuggiole. L’albero e il frutto in Puglia

Un brodo di Giuggiole. L’albero e il frutto in Puglia

Giuggiole (Ziziphus jujuba) è un arbusto di provenienza asiatica per alcuni, africana per altri, ma diffusa ormai da secoli, in tutti i Paesi del Mediterraneo.

In Italia, e nello specifico in Puglia, è molto facile incontrarlo lungo i margini delle strade di campagna o nei giardini di chi ama i frutti di una volta, o semplicemente coltivato per la bellezza ornamentale dell’albero.

Infatti, le sue foglie verdi brillante, i suoi fiori bianchi o a volte verdastri e i frutti rosso cupo, rendono il giuggiole un albero bello ed evocativo.

I frutti, detti giuggiole o zizzole o ancora datteri cinesi, maturano a fine estate, sono commestibili ed hanno un sapore dolce acidulo. Si possono consumare freschi o possono essere impiegati per la preparazione di marmellate, sciroppi o liquori, tra cui il famoso brodo di giuggiole.

Quest’ultimo si prepara lasciando in infusione per circa due mesi, in base alcolica, le giuggiole e altra frutta autunnale come l’uva, le mele cotogne, le melagrane e altro ancora.Il risultato è un liquore dal colore rosso ambrato e dal gusto dolce fruttato molto gradevole.

L’espressione “andare in brodo di giuggiole “ sta a significare proprio lo stato d’animo altamente positivo cui predispone l’assunzione del liquore stesso. Le giuggiole sono state utilizzate per secoli dalla medicina cinese per combattere tosse, mal di gola, stress, stipsi e tanto altro ancora. Sono ricche di vitamina C e B1 B2 e B6 e sali minerali.

Claudia Miggiano

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