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Maglie

Maglie

La città di Maglie, forte della sua centralissima posizione geografica, che la vede sull’asse Otranto-Gallipoli, da un lato, e Lecce-Leuca, dall’altro, è stata per secoli un importantissimo crocevia e snodo per l’economia di queste terre, al punto da diventarne il centro nevralgico. 

Da sede di un fervente e pregevole artigianato è divenuta, dalla seconda metà del ‘900, uno dei più ricchi e variegati centri commerciali d’Italia. Tra le strade di Maglie si alternano architetture sacre e civili di straordinario interesse, preziosi esempi del barocco leccese realizzati tra il ‘500 ed il ‘700.

Via Roma, il corso della città, congiunge la piazza centrale dedicata all’illustre cittadino Aldo Moro, a pochi passi dalla casa natale, al Parco della Rimembranza, che ospita il Monumento ai Caduti e la Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano. Nel mezzo di via Roma si trovano le chiese più antiche della città.

Il Duomo, conosciuto anche come la Chiesa della Collegiata, risale alla fine del XVIII secolo ed è dedicato a San Nicola. È sormontato dal grande campanile a cinque piani, il secondo per altezza della provincia, dopo quello del capoluogo leccese, che svetta in piazza Duomo. All’interno si conserva un altare maggiore dedicato alla Madonna della Misericordia (qui in foto)

La Chiesa della Madonna delle Grazie, costruita nel XVI secolo in stile barocco, si affaccia sulla Colonna della Madonna delle Grazie, alta 15 metri e realizzata sul modello della più nota colonna di Sant’Oronzo a Lecce.

La cinquecentesca Chiesa di Santa Maria della Scala, la più antica del paese, si colloca, invece, su una traversa di via Roma (via Ospedale). Il tutto a portata di passeggiata.

A Maglie si trovano anche esempi di architettura civile di particolare pregio, oggi sedi di importanti istituzioni. Palazzo Capece, in piazza A. Moro, è sede dello storico e prestigioso Liceo Classico.

Palazzo Sticchi, in via V. Emanuele II, ospita la più antica biblioteca pubblica di Puglia (nonché una delle più antiche del Mezzogiorno, fondata nel 1666 dall’arciprete Francesco Piccinno, a cui è intitolata) e al contempo il Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia “Decio de Lorentiis”. Palazzo Piccinno, ancora in via V. Emanuele, racchiude il  Museo dell’archeologia industriale.

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